Rassegna

CELIACHIA NEL BAMBINO



23 Febbraio 2021 - A cura della Dottoressa Francesca Sciarra, Biologa nutrizionista PhD in Bioscienze

Patologia e sintomi
La celiachia è una patologia autoimmune, scatenata dall’ingestione del glutine, in soggetti geneticamente predisposti.
Il glutine è una proteina contenuta nel grano e in altri cereali, di per sé non è una molecola dannosa, ma lo diventa per coloro che soffrono di questa patologia, che in Europa rappresentano circa l’1% della popolazione. In individui celiaci, la presenza del glutine provoca una risposta autoimmunitaria che genera un’infiammazione nell’intestino danneggiando così i villi intestinali. Da qui abbiamo la comparsa dei sintomi che possono essere molto vari e possono manifestarsi a qualunque età. Nel bambino, ad esempio, i sintomi possono riguardare l’apparato gastro intestinale, come dolori addominali, diarrea, stipsi, ma possono anche riguardare manifestazioni extra intestinali; quali una generale astenia, ritardo della crescita, anemia e dermatiti.

Alimentazione senza glutine
Il trattamento della celiachia, successivo alla diagnosi, prevede un’alimentazione priva di glutine da seguire cronicamente. In questo tipo di alimentazione vanno evitati tutti gli alimenti che contengono grano, e cereali derivati dal grano, quindi no al pane e alla pasta, così come ai dolci preparati con farina di grano; si al riso, e al mais cereali naturalmente privi di glutine. Frutta, verdura, patate, sono tutti alimenti privi di glutine e quindi possono essere consumati liberamente dal soggetto celiaco. Ma ahimè, il glutine è presente in molti più alimenti di quanti non si immagina, a livello industriale infatti, viene utilizzato per le preparazioni di molteplici classi alimentari, come caramelle, sciroppi, creme spalmabili, marmellate, succhi di frutta, cioccolata ecc. Per questo è fondamentale che i genitori del bambino celiaco conoscano e insegnino a leggere correttamente le etichette degli alimenti, e a consumarli solo se presente sulla confezione la classica dicitura “senza glutine” altrimenti rappresentata dal simbolo “spiga sbarrata”

Organizzazione fuori casa
Se seguita in modo corretto, ovvero mantenendo un adeguato apporto di fibre, l’alimentazione senza glutine, non apporta delle carenze dal punto di vista nutrizionale, ma richiede certamente un’elevata organizzazione e conoscenza degli alimenti consentiti. Se questa condizione, in età adulta, genera piccole difficoltà organizzative e sociali, nel bambino la sua gestione può essere complessa. In età scolare infatti, sono i genitori che in primis devono acquisire le conoscenze necessarie per condurre al meglio l’alimentazione priva di glutine e successivamente insegnarla al figlio così da renderlo pian piano autonomo nelle scelte alimentari.
Questa necessità si fa sempre più pressante man mano che il bambino cresce, in quanto dovrà imparare a gestire l’alimentazione fuori casa, uno degli aspetti più importanti per questa patologia.

Maggiore conoscenza e sensibilità al glutine
Fortunatamente, l’aumento delle diagnosi, ha fatto sì che oggi ci sia una maggiore conoscenza e sensibilità in merito alla celiachia, rendendo più facile reperire alimenti senza glutine fuori casa o trovare ristoranti in grado di garantire la preparazione dei cibi in assenza di contaminazione. Sì perché non è sufficiente conoscere gli alimenti che contengono o meno glutine, è necessario imparare a cucinarli evitando qualsiasi tipo di contaminazione. Bisognerà quindi utilizzare un piano in cui verranno cucinati esclusivamente alimenti senza glutine; allo stesso modo dovranno essere utilizzate stoviglie e forno dedicati in modo da evitare eventuali contaminazioni da tracce di glutine.

Bibliografia
1. Extra-Intestinal Manifestation of Celiac Disease in Children. Hilary Jericho and Stefano Guandalini. Nutrients. 2018 Jun; 10(6): 755.
2. Celiac disease: a disorder emerging from antiquity, its evolving classification and risk, and potential new treatment paradigms. Hugh J Freeman. Review. Gut Liver. 2015 Jan;9(1):28-37.